Omelia (01-02-2007)
Casa di Preghiera San Biagio FMA


Dalla Parola del giorno
In quel tempo, Gesù chiamò i Dodici, e incominciò a mandarli a due a due e diede loro potere sugli spiriti immondi. E ordinò loro che, oltre al bastone, non prendessero nulla per il viaggio: né pane, né bisaccia, né denaro nella borsa; ma, calzati solo i sandali, non indossassero due tuniche.

Come vivere questa Parola?
I discepoli hanno seguito Gesù, hanno ascoltato la sua Parola. È venuto il momento di mettersi all'opera. Di andare per le strade e annunciare il suo Vangelo. Ma prima di lasciarli partire, a due a due, il Maestro dà loro alcune consegne, che riflettono il suo stesso modo di vivere. Egli infatti è povero, non ha un posto dove poggiare il capo. Così il discepolo. L'azione missionaria non è mai un esercizio di potere, ma trasparenza di mitezza, di misericordia, di umile amore.
Marco, riportando le parole di Gesù e il fatto del mandato sottolinea lo stile e la spiritualità della "missione" non solo dei dodici, ma di tutta la Chiesa in missione dopo la Pasqua di Gesù. Quindi tali indicazioni valgono anche per noi. Soprattutto per noi, figli e figlie di una civiltà del consumo e del mercato, che induce bisogni e desideri di possesso. Per noi, che stentiamo a partire senza aver tutto programmato e garantito. Per noi, che prima di curarci dell'altro ed essere per lui segno di amore del Padre, dobbiamo aver tutto a posto nella nostra casa, nel nostro lavoro, fino all'ultimo dettaglio. Il corredo essenziale del discepolo, che gli conferisce agilità e leggerezza di intervento, non ci basta. Abbiamo bisogno di altri strumenti che spesso appesantiscono l'incontro con i fratelli e le sorelle. Eppure, anche oggi, sappiamo riconoscere i veri discepoli dal loro distacco dal potere e dalle cose: donne e uomini come madre Teresa, l'Abbé Pierre, giovani volontari che abitano nelle nostre città, cristiani disponibili per il lavoro nelle parrocchie, per l'assistenza ai malati, per l'ascolto di coloro che soffrono.
Siamo noi oggi le mani di Gesù, i suoi inviati. Ascoltiamo la sua voce e le sue consegne di essenzialità.

Oggi, nella mia pausa contemplativa, penserò intensamente a questa pagina di Vangelo e cercherò di sentire la voce del Signore che chiama anche me ad andare e ad annunciare il suo amore. Pregherò così:

Signore Gesù, che hai voluto per coloro che ti seguono leggerezza e distacco, povertà e disponibilità, fa' che senta il richiamo di coloro che hanno bisogno d'aiuto, di un sorriso, del mio ascolto e rendimi pronto a partire verso l'incontro con l'altro dove Tu sempre ti nascondi.


La voce di un religioso, scrittore e poeta
Ho predicato contro la miseria, mai contro la povertà. Convinto che sarà la povertà non solo a salvarci rispetto alla vita eterna, ma a salvarci anche nel tempo. Non c'è salvezza senza povertà.
Davide Maria Turoldo