Omelia (04-02-2007)
LaParrocchia.it
Tutti chiamati

Carissimi fratelli e sorelle,
la liturgia della Parola di questa V domenica del tempo ordinario ci presenta il tema della chiamata di Dio, che ha scelto e continua a scegliere uomini e donne anche ai nostri giorni per l'annuncio del Regno.

Quante domande affiorano alla nostra mente quando pensiamo a questo tema! Come chiama Dio? Quali sono i suoi criteri nel chiamare? Diciamo subito che la logica di Dio non è la nostra logica. Basta guardare le chiamate raccontate nella Bibbia per renderci conto. E poi i mezzi per la chiamata sono quelli della vita di ognuno di noi e della preghiera.
Quando parliamo di chiamata non dobbiamo pensare subito a quelle di speciale consacrazione, perché ancor prima di queste speciali chiamate, ce ne sono altre che sono altrettanto "speciali": una prima chiamata alla vita e una seconda alla vita cristiana che tutti abbiamo ricevuto.

Una cosa è certa l'incontro con il Signore è già una chiamata che cambia la vita. Ci si sente peccatori "allontanati da me che sono un peccatore" dirà Simon Pietro e Isaia riconoscerà di essere un "uomo dalle labbra impure". E' questo la logica conseguenza dello stare accanto al Signore ed è l'inizio del cammino della conversione di ognuno. Non tanto per essere immobilizzati nel nostro "status quo", ma per iniziare una vita nuova, una nuova strada, che spesso non sappiamo dove ci porterà, "d'ora in poi sarai pescatore di uomini".

L'incontro con il Signore ci porta alla radicalità "lasciarono tutto e lo seguirono". Non è facile lasciare se non si è sicuri che ne vale la pena. Solo se ci si lascia sedurre dalla Sua presenza si è capaci di lasciare e allora diventa anche più facile. Tutto si reputa insignificante e senza valore rispetto al Bene Grande che si presenta a noi.

La fiducia e la disponibilità "eccomi manda me" ne fanno la ciliegina sulla torta per quanto riguarda il cambiamento della persona che si ritrova accanto il Signore.

E concludo circa l'efficacia del mandato che dalla chiamata scaturisce: "sulla tua parola getterò le reti". Ci dobbiamo rendere conto che il protagonista della missione non siamo noi e non saranno nemmeno le nostre qualità a determinare un "successo pastorale". Noi siamo solo dei mezzi a volte inadeguati, che affidati al Signore possono produrre molto frutto. Quel molto frutto che non spetta a noi raccogliere.

Buona Domenica.