Omelia (05-02-2001) |
Casa di Preghiera San Biagio FMA |
Dalla Parola del giorno In principio Dio creò il cielo e la terra [...]. E Dio vide che era cosa buona. Come vivere questa Parola? Quello che ci colpisce, nel racconto della creazione, è il ripetersi, scandito a mo' di elemento ritmico, dell'espressione ammirata di Dio per le opere da Lui create. Come sappiamo, non è il caso di cercare la verità scientifica di come avvenne la nascita dell'universo. Il libro sacro non ha per nulla la pretesa di spiegarla. Piuttosto è l'atmosfera della meraviglia contemplativa che può afferrarci a fondo, proprio tramite quel voluto scandire - da parte di Dio - che la sua creazione è cosa bella (alcune versioni così rendono il termine) e buona. Oggi, nel degrado ecologico di cui soffriamo, è quanto mai urgente educarci ed educare non solo al rispetto ma anche allo stupore per tutto ciò che Dio ha creato. E' pur vero che il peccato originale ha lasciato tracce di sciupio, ma sostanzialmente c'è tanta perfezione e provvida bontà dentro l'ordito delle cose create. Il primo grande libro che ci rivela, pur sempre in modo limitato la grandezza di Dio, è proprio l'universo: dal piccolo fiore perfetto alle galassie, da un cucciolo di cane a un volto di bimbo, alle montagne innevate. Nel cuore del cristiano non c'è posto per il pessimismo né per l'assuefazione insensibile al bello e al buono. E' invece sua l'ammirazione adorante a cui dà voce, anche col salmo responsoriale d'oggi: "Signore, mio Dio, quanto sei grande! [...] Quanto sono grandi le tue opere! Tutto hai fatto con saggezza". Oggi, nel mio rientro al cuore, indugerò a pregare queste parole e anche il salmo 8: Com'è grande il tuo nome su tutta la terra: sopra i cieli s'innalza la tua magnificenza... La voce di un grande fratello ebreo L'umanità non perirà per mancanza d'informazione, ma per mancanza di apprezzamento. Una vita senza meraviglia non vale la pena di essere vissuta. A. J. Heschel |