Omelia (25-02-2007) |
Casa di Preghiera San Biagio FMA |
Dalla Parola del giorno In quel tempo, Gesù, pieno di Spirito Santo, si allontanò dal Giordano e fu condotto dallo Spirito nel deserto dove, per quaranta giorni, fu tentato dal diavolo. Come vivere questa Parola? Si apre, oggi, il grande scenario della Quaresima. In primo piano, il deserto con le sue tentazioni. Sullo sfondo, la croce con l'appuntamento dello spirito del male. Agli attacchi del demonio, che giocano sulle fondamentali concupiscenze dell'uomo, la risposta di Gesù, sillabata sull'alfabeto della Parola di Dio. Un grande e chiaro insegnamento per noi che ci accingiamo ad accompagnare il Maestro sulla via della Passione. Anche nelle nostre vite sono presenti i deserti della tentazione. Siamo affamati dei beni della Terra e, pur di ricavarne profitto, la defraudiamo della sua bellezza. Rubiamo ai più poveri le loro ricchezze perché diventino pane prezioso sulle mense di pochi. Siamo sedotti dalle magnifiche risorse della tecnologia, che sembrano mettere nelle nostre mani le categorie fondamentali della vita umana: lo spazio e il tempo. Allora siamo indotti a non considerarli più solo come strumenti, ma come armi del nostro potere . Siamo conquistati dal meraviglioso che ci mostrano gli effetti speciali, le fiction televisive e sognamo un'esistenza all'insegna del miracolistico, fuori dal limite e insieme dalla grandezza del quotidiano. A queste tentazioni di ogni giorno, Gesù c'insegna a rispondere con la sapienza della Parola. Una Parola che deve diventare vita. Infatti, venire tentati non è semplicemente rischiare di essere sedotti dal male; significa essere messi alle strette per una scelta decisiva: o la sicurezza di una vita sistemata e garantita, o la totale fiducia in Dio, senza neppur sapere, come Abramo, dove vorrà portarci. Nei momenti di silenzio che mi regalerò in questo giorno, mi situerò con Gesù nel deserto e parlerò con Lui: " Signore Gesù, tu sai che voglio esserti compagno sulla via della tua Passione. Di fronte all'angoscia di una morte annunciata, voglio ringraziarti e lodarti anche per quelli che non ti conoscono o che si rifiuta-no di seguirti nella via della croce". La voce di una giovane ebrea morta nel lager Un pozzo molto profondo è dentro di me. E Dio c'è in quel pozzo. Talvolta mi riesce di raggiungerlo, più spesso pietra e sabbia lo coprono: allora Dio è sepolto. Bisogna di nuovo che lo dissotterri. Etty Hillesum |