Omelia (02-03-2007)
Monaci Benedettini Silvestrini
Offrire sacrifici a Dio

Israele era convinto di essere il Popolo eletto, ma il comportamento negativo, individuale e comunitario, attira un giusto castigo. Allora Dio offre una possibilità di una vita rinnovata; il peccatore "ha riflettuto, si è allontanato da tutte le colpe commesse: egli certo vivrà e non morirà". La giustizia non è una situazione automatica, ma è il risultato di un impegno perseverante e sempre ripreso. Il peccatore deve ritrovare la via della fiducia, e il giusto non deve abbandonare quella della vigilanza. La Quaresima è il periodo adeguato per scrutare la nostra coscienza, trovarvi il bene (da far crescere) e il male (da estirpare). "Perdonaci, Signore, e noi vivremo". La vera giustizia cristiana, nel vangelo di Matteo è superiore a quella degli antichi maestri di cultura e di teologia (scribi e farisei). Il cuore purificato non cede alla violenza verbale e diventa operatore di pace: l'intesa con il fratello e la riconciliazione sono le condizioni preliminari per compiere gesti di culto. "Se ti ricordi che tuo fratello ha qualche cosa contro di te, lascia lì il tuo dono davanti all'altare e va'prima a riconciliarti con il tuo fratello e poi torna ad offrire il tuo dono". Ma la carità si estende anche ad un "avversario" che possiamo incontrare ad ogni momento: un atteggiamento di carità sarà tenuto presente da Dio stesso.