Omelia (05-03-2006) |
Monaci Benedettini Silvestrini |
Siate misericordiosi, com'è misericordioso il Padre Il profeta Daniele si rivolge con fiducia a Dio, manifestandogli la consapevolezza delle infedeltà collettive all'alleanza. "Non abbiamo ascoltato la voce del Signore Dio nostro, né seguito quelle leggi che egli ci aveva date per mezzo dei suoi servi, dei profeti". Il riconoscimento del peccato comunitario non si chiude nella disperazione, ma si apre alla fiducia, perché "al Signore Dio nostro la misericordia e il perdono". Questa à una delle tante definizioni di Dio: ristabilire la linearità dell'amicizia soprannaturale, e quindi la dignità di ogni uomo in stato di ricerca di Dio. L'invito alla misericordia e al perdono reciproco è espresso dall'evangelista Luca, in conclusione della proclamazione delle Beatitudini. Sembra essere una risposta alla preghiera di Daniele: "per riparare ciò di cui riconoscete di essere colpevoli, perdonate, e saprete che perdono anch'io". La Quaresima sarebbe un'occasione propizia per sradicare i rancori, le rotture, le antipatie, per rinsaldarci nel perdono, perché Dio si definisce perdono e accoglienza. Ciò corrisponde ad una domanda del Padre Nostro. Lo Spirito di Dio ci aiuta; l'urgenza di essere perdonati anche noi ci stimola ad accettare la Beatitudine dei misericordiosi, perché si tratta sempre di imitare Dio Padre. "Perdonaci, Signore, nella tua misericordia". |