Omelia (08-03-2007) |
Monaci Benedettini Silvestrini |
Perchè hanno già ricevuto il loro salario... In antitesi, Geremia descrive l'empio (che trova ogni appoggio su valori terreni) e il credente (che confida nel Signore). Il primo cresce in un terreno arido, mentre il secondo gode della vicinanza dell'acqua. Geremia prosegue il suo ragionamento dimostrando l'importanza del "cuore", considerato nucleo decisionale e affettivo di ogni comportamento. Tutto dipende dal principio direttivo che orienta la condotta e motiva le azioni; con la luce dello Spirito Santo, il battezzato è invitato a decidere, a riprendere in mano i suoi principi e i suoi valori, per raggiungere una genuina maturità spirituale, anche nella preghiera. La parabola del ricco epulone e del povero Lazzaro non si limita a giudicare il significato delle ricchezza. Se il ricco è anonimo, il povero invece riceve una identità: Lazzaro (in ebraico: Dio aiuta). Ma la parabola illustra anche il significato del tempo, che è descritto nella sua fase finale, in compagnia di Abramo (padre della nostra fede), di Mosè e dei Profeti (scrittori della Parola di Dio). Il povero è immerso nei doni della salvezza, mentre il ricco è isolato; nemmeno un miracolo di risurrezione sarebbe capace di scuotere la durezza di un cuore chiuso nei suoi interessi terrestri. Attraverso la riflessione biblica, la nostra vita si avvicina sempre di più al modello unico: Cristo Signore, fattosi povero per arricchirci con la sua povertà. |