Omelia (07-03-2007)
Casa di Preghiera San Biagio FMA


Dalla Parola del giorno
La madre dei figli di Zebedeo coi suoi figli si avvicinò a Gesù e si prostrò per chiedergli qualcosa. Egli le disse: «Che cosa vuoi?»

Come vivere questa Parola?
Colpisce la disponibilità del Signore, anzitutto. "Che cosa vuoi che io faccia per te?" aveva detto al cieco. E sempre, là dove una sofferenza, un bisogno umano grida aiuto, Gesù è pronto a sollevare, a guarire, a illuminare.
Ma ora riflettiamo sul contenuto di quello che la donna coi suoi figli (che sono gli apostoli Giacomo e Giovanni!) è lì a chiedere. È un contenuto che si rapporta a una brama di primato e di potere: "Dì che questi miei figli siedano uno alla destra e uno alla sinistra, nel tuo regno" (v.21). Gesù è ancora una volta di fronte alla piena incomprensione della sua persona e di quello spirito che il vangelo è venuto a portare. E lo stigmatizza dicendo: "Voi non sapete di che spirito siete" (v.22). Anche quando, lungo la strada, discutevano di chi fosse il primo tra loro senza nemmeno avere poi il coraggio di palesarlo al Maestro, questa maledetta smania di centrare tutto su di sé aveva rattristato il Signore. Egli, "chiamatili a sé" li mise di fronte a un contrasto di fondo: i capi delle nazioni (i grandi secondo il mondo) esercitano un predominio tutto a loro vantaggio mentre Lui è venuto per servire e dare la vita. E i suoi? Chiaramente non dovrebbero concepire la sequela che in questo stile: servizio e dono di sé.

A questo punto non ho che da prendermi uno spazio di riflessione e preghiera. Com'è impostato il mio vivere? Che cosa voglio, dentro i desideri profondi che mi abitano? Tutto è centrato sul vantaggio che posso ottenere o sul servizio d'amore che posso offrire?

Signore, non da me, non da solo (non sono assolutamente capace) ma col tuo aiuto fa' che io rivoluzioni la mia vita. Tu siine il centro solare. Servirti amandoti nei miei fratelli sia il mio respiro.

La voce di un Padre apostolico
E' meglio per voi essere piccoli, ma appartenere al gregge di Cristo, piuttosto che sembrare grandi, ed essere esclusi dalla speranza che egli ci dona.
S. Clemente