Omelia (03-03-2007) |
mons. Vincenzo Paglia |
Il discorso della montagna affronta il tema della "giustizia" di Dio. L'antica legge del taglione, che pure cercava di regolare la vendetta perché non fosse illimitata e implacabile, viene abrogata da Gesù. Il suo intento è sconfiggere in radice la vendetta e scongiurare l'inarrestabile spirale di violenza. Il male, infatti, mantiene tutta la sua forza, anche se lo si distribuisce equamente. L'unico modo per sconfiggerlo è eliminarlo là dove nasce. La via del superamento proposta da Gesù è quella di un amore sovrabbondante. Il male non si vince con altro male, ma con il bene. Tutto, insomma, viene capovolto: il discepolo non solo bandisce la vendetta dal suo comportamento, ma deve porgere l'altra guancia. Non è ovviamente una nuova regola, né tantomeno un atteggiamento masochista. E' piuttosto un nuovo modo di vivere tutto centrato sull'amore. E' l'amore che rinnova il cuore e che rende nuova la vita. Se uno ama offre anche il mantello a chi glielo chiede ed è pronto a compiere anche il doppio dei chilometri a chi gli domanda compagnia. L'amore, il primo dei comandamenti, è il cuore della vita del discepolo e della Chiesa. Gesù giunge sino al paradosso di amare anche i nemici. Tale sconvolgente novità egli l'ha praticata per primo: dall'alto della croce prega per i suoi carnefici. Un amore così non viene da noi, nasce dall'alto. E' il Signore che ce lo dona, per questo può chiedere: "Siate perfetti come il Padre vostro celeste". |