Omelia (29-03-2007) |
Casa di Preghiera San Biagio FMA |
Dalla Parola del giorno In quel tempo, disse Gesù ai Giudei: «In verità, in verità vi dico: se uno osserva la mia parola, non vedrà mai la morte». Come vivere questa Parola? Il brano del vangelo di Giovanni che la liturgia di oggi ci presenta è collegato al tema della verità. Nel dibattito serrato tra Gesù e i giudei, che si oppongono a Lui, emerge con chiarezza il loro sconcerto di fronte alla nuova rivelazione di Dio che Gesù propone perché contrasta con l'immagine che si sono fatti di Lui. Essi pensano a un Dio che giudica, punisce e non accettano il Dio che si rivela nei gesti e nelle parole del Figlio dell'uomo: un Dio che perdona e chiama tutti allo stesso modo. Gesù, pur essendo giudeo discendente da Abramo, si presenta come Signore della verità, supera i confini di un popolo, i legami di sangue di una razza e riconosce come suo discepolo ogni uomo, ogni donna che cerca la verità. La persona che aderisce con la propria vita alla parola di Gesù conoscerà la verità, e la verità la farà libera. La libertà, il non vedere la morte non si conquista con le armi né con il denaro, tutto è legato all'autenticità di una vita che si lascia plasmare da Dio e dalle sue esigenze. Ma che cosa significa vita autentica? Nella logica del capitolo ottavo del Vangelo di Giovanni, vita autentica è prima di tutto un'esistenza in cui la persona cerca di estirpare tutti i germi di morte spirituale: l'odio, la menzogna, il fanatismo, l'orgoglio. Tutto ciò che separa e divide genera la morte dello spirito. Il peccato genera schiavi, l'ascolto della parola di Gesù genera persone libere, figlie e figli di Dio. Nella pausa contemplativa di oggi guarderò a Maria. A lei che ha custodito la Parola per tutta la vita nel profondo di se stessa, chiederò l'aiuto per vivere di Cristo Signore. Lei che ha vissuto in modo così profondo le gioie e i dolori del Verbo insegna a conformare a Cristo tutta la vita. La voce di un testimone dei nostri giorni Spogliaci, Signore, di ogni ombra di arroganza. Rivestici dei panni della misericordia e della dolcezza. Donaci un futuro gravido di grazia, di luce e di incontenibile amore per la vita. Aiutaci a spendere per Te tutto quello che abbiamo e che siamo. E la Vergine tua Madre c'intenerisca il cuore. Fino alle lacrime. Tonino Bello |