Omelia (28-03-2007)
Monaci Benedettini Silvestrini
A te la lode e la gloria nei secoli

Il testo di Daniele propone l'episodio dei tre giovani ebrei buttati in una fornace ardente, per ordine del re Nabucodonosor, perché rifiutano gesti di idolatria; invece la loro fede nell'unico vero Dio li protegge. Dio è vita; servirlo significa scegliere la vera vita. Anche lo stesso Gesù sarà liberato dalla morte, perché ha scelto la fedeltà totale alla Parola di Dio. "A te la lode e la gloria nei secoli". L'odierno brano del vangelo di Giovanni riferisce una difficile discussione di Gesù "a quei Giudei che avevano creduto in lui". Il riferimento esemplare è Abramo; non basta asserire di essere discendenti di Abramo, occorre attuarne le opere e credere; anzi, quando quei Giudei affermano di avere "un solo Padre, Dio", Gesù reagisce: "Se Dio fosse vostro Padre, certo mi amereste, perché da Dio sono uscito e vengo; non sono venuto da me stesso, ma lui mi ha mandato". Nella vita cristiana, una relazione personale con Dio Padre ci crea figli di Dio; questa è la nostra dignità, la nostra liberazione, la nostra effettiva libertà.