Omelia (07-04-2007)
Casa di Preghiera San Biagio FMA


Dalla Parola del giorno
Esulti il coro degli Angeli, esulti l'assemblea celeste, un inno di gloria saluti il trionfo del Signore risorto. (antichissimo inno della veglia pasquale)

Come vivere questa Parola?
E prosegue: "Gioisca la terra inondata da così grande splendore: la luce del Re eterno ha vinto le tenebre del mon do. Gioisca la Madre Chiesa, splendente della gioia del suo Signore".
La solenne veglia del Sabato Santo è poesia, canto, grido di gioia. È soprattutto il farsi preghiera dell'esultanza: quella vera che, se ne hai la percezione nello Spirito Santo, afferra e fa trasalire tutta la tua persona. Esultano, in Cielo, gli Angeli. E, in terra, è la Chiesa tua Madre che splende della gioia del Signore Risorto dentro i testi Sacri, dentro la ricchissima liturgia. Il punto focale è qui: Cielo e terra, l'universo intero è un'esplosione di gioia E la Chiesa ti è Madre, proprio perché di generazione in generazione, ha trasmesso i testi santi, il cuore della verità, che è questo annuncio di vittoria sulle tenebre della morte. La madre Chiesa ti educa a capire una cosa di fondo: l'esultanza è possibile, è vera, durevole perché scaturisce dall'evento chiave della Salvezza: Cristo Risorto. Se fosse solo morto per nostro amore, sarebbe un grande martire, davanti a cui chinare il capo commossi e ammirati. Ma quel che conta è la certezza che ha ribaltato l'enorme pietra del sepolcro e vi è balzato fuori. Dopo tre giorni di permanenza con la morte, l'ha "strangolata" l'ha vinta per sempre. La gioia, quella che nutre tutto il nostro esistere di credenti è questa certezza, è la conseguenza di questa!lieta notizia".

Oggi, nella mia pausa contemplativa, trovo un angoletto di quiete per lasciarmi penetrare dalla gioia a cui la Madre Chiesa oggi più che mai mi educa mettendomi in mano il vangelo, mettendomelo nel cuore..

Signore, mio Signore Risorto, anche se la vita ha i suoi dolori, fa' che io non manchi all'appuntamento con la GIOIA della tua resurrezione.

La voce della Chiesa Ortodossa Romena
Nel cuore della notte, uniti nella preghiera il nostro cuore è scosso da un fremito; l'attesa della voce che ci chiama a prendere la Luce santa, a ricevere il Cristo e a lasciarlo entrare nella nostra anima. Forse nel nostro intimo ci sono le tenebre causate da atti, pensieri, intenzioni, conflitti, desideri, dalla paura! Tuttavia il Cristo viene e ci dice "... Non temere! Io sono il Primo e l'Ultimo e il Vìvente. Ero morto, ma ora vivo per sempre e ho potere sopra la morte e sopra gli inferì." (Ap. 17-18).
Metropolita Iosif