Omelia (09-04-2007)
Casa di Preghiera San Biagio FMA


Dalla Parola del giorno
Mi hai fatto conoscere le vie della vita, mi colmerai di gioia con la tua presenza.

Come vivere questa Parola?
La frase riguarda specificamente Gesù, il Risorto. Egli è stato introdotto alla gioiosa presenza di Dio grazie al suo percorrere le vie della vita che il Padre gli ha fatto conoscere. Ma quali sono queste vie? Gesù stesso ce le indica più volte nel vangelo: "Mio cibo è fare la volontà del Padre", "Io faccio sempre quello che piace al Padre", "Padre mio, non la mia, ma la tua volontà si compia". È in forza di questa adesione profonda al volere del Padre che si realizza, anche a livello umano, quell'unione intima che fa del Padre e del Figlio "una cosa sola". Un volere che non tarpa le ali, non limita la libertà dell'uomo, bensì gli schiude dinanzi la via della vita, della pienezza della vita.
Nel Risorto contempliamo la realizzazione esaustiva del sogno di Dio: introdurre l'uomo alla gioia della sua presenza, cioè della figliolanza divina. L'espressione "stare alla presenza di Dio", che ricorre anche nell'Antico Testamento non indica una relazione servile, ma di intimità. Si pensi ad esempio ad Elia che si definisce come colui che "sta alla presenza di Dio", ne ascolta le Parole e se ne fa mediatore presso il popolo. Un confidente, quindi, di Dio, un suo diretto collaboratore per la salvezza dei fratelli.
Sulla scia di Gesù, primizia dei redenti, ogni uomo è chiamato a lasciarsi "aprire l'orecchio", come il "Servo di JHWH", per accogliere la sua Parola e battere le vie che Dio stesso gli indica: vie di vita, che gli permetteranno, fin da ora, di essere colmato di gioia dalla sua presenza e di schiudere anche agli altri questo orizzonte di letizia. E quanto ne ha bisogno l'uomo di oggi!

Nella mia pausa contemplativa, lascerò che la vita del Risorto fluisca in me, coinvolgendomi nella sua gioiosa adesione all'amabile volontà del Padre.

Ti rendo grazie, Padre, per il dono del Risorto. In Lui contemplo la pienezza del tuo amore che nulla risparmia pur di reintegrare l'uomo nella dignità filiale.

La voce del fondatore di "Comunione e Liberazione"
E' morto per risorgere, perché la gloria di Dio attraverso la sua venuta nel mondo non è la croce, ma la resurrezione. È morto per risorgere ed è risorto per rimanere.
don Luigi Giussani