Omelia (07-04-2007) |
Monaci Benedettini Silvestrini |
Non è qui, è resuscitato E' l'annuncio che aspettavamo, ancora siamo increduli per la sua straordinaria bellezza. Parole umane non possono esprimere questo dilatarsi di cuori, la gioia di tale certezza! Forse il silenzio è la risposta migliore di fronte a tanta bellezza, il silenzio per contemplare questa luce, un silenzio di stupore, di adorazione e di commozione. La luce della Resurrezione ci riempie di felicità, fa sparire tutte le ombre che così foscamente si erano addensate nei giorni precedenti, quando Gesù parlava di questo evento con parole che allora sembravano incomprensibili ed ora brillano di nuova luce. Questa luce rischiara la Passione che Cristo ha subito e consola anche noi che ricordiamo queste ore drammatiche e possiamo sopportarle solo per la certezza della Resurrezione. Trasformiamo quindi lo stupore di Pietro nel vedere il sepolcro vuoto nella nostra gioia per vedere i cuori pieni. Sappiamo bene cosa significa la gioia della Resurrezione e come possa essere vera gioia! Sappiamo che questo significa un nostro impegno quotidiano nella vita di tutti i giorni che sembra non avere luci di riferimento, quando non punta su traguardi eterni e vanno oltre le mode, oltre i nostri egoismi, oltre il tempo. |