Omelia (11-04-2007) |
Monaci Benedettini Silvestrini |
Gesù risorto appare a due discepoli sulla via di Emmaus E' uno dei racconti più belli. L'evangelista Luca descrive il passaggio dalla tristezza degli sfiduciati alla gioia di chi ha trovato il Messia: quel passaggio, con la risurrezione del Signore, si compie non solo nei discepoli di Emmaus, ma in tutti noi credenti. I due discepoli arrivano gradualmente a riconoscere Gesù, passando così dalla tristezza all'entusiasmo; lo riconoscono come profeta, potente nelle opere e nelle parole, davanti a Dio e a tutto il popolo. L'hanno sognato come colui "che avrebbe liberato Israele". Ma si sono smarriti nella loro fede, a causa della croce. Un Salvatore crocifisso è per loro qualcosa di inconcepibile. Nel racconto di Luca si sente anche il clima delle riunioni fraterne, in cui i primi cristiani leggevano la Scrittura alla luce di Cristo risorto e poi "spezzavano il pane", cioè celebravano l'eucaristia. I due discepoli sono guidati da Gesù a rileggere la Scrittura e a trovarvi che la passione sopportata dal Signore, per entrare nella gloria, non è stata un incidente imprevisto e contrario al disegno di Dio, ma ne è stata il compimento. Quindi fa capire loro il valore della sofferenza nel grande piano salvifico di Dio. La passione e la croce dell'Unto di Dio corrisponde al piano misterioso di Dio. Infine, osserviamo poi che Gesù è riconosciuto alla frazione del pane, all'eucaristia: là è avvertita la sua presenza reale e la sua compagnia, e l'unione a Gesù fa battere il cuore. Senza Gesù, i cuori rimangono ghiacci e spenti. |