Omelia (14-04-2007)
mons. Vincenzo Paglia


Anche l'evangelista Marco, come Giovanni, scrive che Gesù per primo appare a Maria Maddalena. Questa donna, che Gesù aveva liberata da sette demoni, diviene la "prima" annunziatrice della resurrezione. Lei "che ha molto amato" e che per questo molto le è stato perdonato, ricevere il privilegio di essere la prima discepola del Risorto e la prima a cui è dato l'incarico di annunciare la risurrezione. Gli apostoli, mostrando ancora una volta la loro grettezza, non le credono; sono ancora succubi della mentalità comune del tempo e soprattutto della loro smemoratezza. Il Signore, fin dal primo momento della risurrezione, si serve della debolezza per confondere i forti. L'evangelista, in poche righe, riprende l'incontro di Gesù con i due discepoli di Emmaus (narrato da Luca ben più distesamente) e ribadisce che non era ancora apparso agli apostoli, a coloro ai quali aveva affidato la responsabilità di guidare la Chiesa. E ancora una volta gli apostoli non vogliono credere ai due discepoli che avevano visto Gesù risorto. L'evangelista sembra voler sottolineare la difficoltà nel credere alla risurrezione fin dall'inizio della Chiesa, fin dal primo giorno. In ogni caso, le difficoltà e l'incredulità che i discepoli incontrano non possono frenare la fretta di annunciare a tutti la vittoria di Gesù sulla morte. Ad ogni discepolo è affidato il compito grave ed esaltante di annunciare la risurrezione di Gesù, la sua vittoria sul male e sulla morte. E non è a caso che i primi annunciatori della risurrezione non siano gli apostoli, bensì una donna e due anonimi discepoli. E' come dire che è compito di ogni credente annunciare il Vangelo della Pasqua.