Omelia (19-04-2007)
mons. Vincenzo Paglia


C'è un modo di vivere realista e rassegnato che rifiuta di sognare e sperare un futuro migliore per sé e gli altri. E' non saper andare al di là dell'esperienza quotidiana, con le sue delusioni e fallimenti, con gli ostacoli e le amarezze rinunciando a guardare la realtà con lo sguardo alto e ambiziosi del Vangelo. Questo non vuol dire stare con la testa per aria o essere astratti e fuori del mondo, anzi solo se si è radicati in profondità nella concretezza della realtà, con i suoi dolori e le sue sfide, è possibile sentire il bisogno di credere in "Chi viene dal cielo", cioè di sentire parole diverse capaci di dare speranza e provare sentimenti nuovi. Accettiamo la testimonianza che ci viene da chi accetta le parole e le azioni del Signore, mettendo in pratica la sua Parola e credendo ingenuamente che in essa, senza mediazioni e attenuazioni, sta la vera felicità propria e di chi ci sta accanto.