Omelia (22-04-2007) |
Casa di Preghiera San Biagio FMA |
Dalla Parola del giorno Gesù disse loro: "Venite a mangiare". E nessuno dei discepoli osava domandargli: "Chi sei?", poiché sapevano bene che era il Signore. Come vivere questa Parola? E' la terza manifestazione di Gesù ai suoi più intimi. Appare loro nella quotidianità di una vita che è ricominciata con le sue esigenze di lavoro, dopo le forti emozioni della morte e della risurrezione del Maestro. I discepoli sono sulle barche, affaticati da una notte avara di pesci. Di lontano scorgono un fuoco di brace sulla spiaggia e un uomo che li chiama e chiede da mangiare. Non riconoscono subito Gesù. Solo dopo la pesca miracolosa e istantanea, Giovanni intuisce e dice a Pietro: "E' il Signore!". Accorrono, ma rimangono restii, quasi impauriti da una presenza diversa. Non fanno domande, osservano in silenzio e vedono ripetersi il gesto sacro e semplice dell'ultima cena: Gesù spezza il pane e lo distribuisce ai suoi. Ma loro rimangono muti. Sarà ancora Gesù a parlare per primo. Mendicante di amore, chiede a Pietro una dichiarazione chiara, ripetuta della sua fedeltà, quasi a cancellarne il precedente tradimento. L'incontro tra il Maestro e i suoi più intimi avviene nel modo più naturale possibile. Non è il momento dei rimproveri o della vergogna per essere fuggiti nel tempo della passione. Si tratta ancora, come tante altre volte, di stare a mensa insieme, di condividere il pane, sul posto di lavoro, quello di una vita che si ripete ogni giorno con i suoi ritmi, le sue delusioni e le sue speranze. Il quadro non rivela effetti speciali: c'è un fuoco di braci, una spiaggia, gli arnesi della pesca e il segno elementare e sacro dell'Eucaristia. Così nelle nostre vite. Tutti i giorni possiamo incontrare Gesù, proprio sulla strada che percorriamo ogni mattina, sul tram o sulla metro affollata. Ci vuole comunque attenzione e silenzio per riconoscerlo nei simboli quotidiani, per individuare il suo volto tra i tanti che incontriamo e incrociamo, forse affrettatamente, solo con lo sguardo. Lui è presente. L'ha promesso solennemente: "Sarò con voi sempre!". E ci invita a mensa. Oggi, nella mia pausa contemplativa, pregherò così: Signore Gesù, rivelati anche a me, mentre lavoro, prego, studio, cammino. Fa' che io veda il tuo Volto in quello delle mie sorelle e dei miei fratelli. La voce di un biblista Ed ecco, il Signore Gesù pronuncia qualcosa che lo rivela definitivamente: " Venite, mangiate". Ora tutti lo riconoscono da questo suo modo inconfondibile di fare, lo riconoscono dal dono, non dal miracolo. Perché il tradito ritorna, e ritorna come amico, l'abbandonato ritorna, e viene come colui che continua a mettersi nelle mani di coloro che l'hanno abbandonato. Ermes Maria Ronchi |