Omelia (14-04-2007) |
Casa di Preghiera San Biagio FMA |
Dalla Parola del giorno Non possiamo tacere quello che abbiamo visto e ascoltato. Come vivere questa Parola? Gesù è risorto e nel suo nome avvengono prodigi che suscitano l'ammirazione del popolo. La cosa disturba i capi religiosi che giungono alla determinazione di proibire agli apostoli di continuare a parlare e ad insegnare nel suo nome. È solo l'inizio. La storia poi registrerà persecuzioni e tentativi di ogni genere per imbavagliare la Chiesa. Non mancherà neppure l'attraente lusinga del potere ad attirarla nelle spire di equivoci connubi che finiranno col tarparne le ali. Oggi, come ieri. E i cristiani, quelli che si dicono impegnati, vivono spesso rintanati nelle sacrestie, incapaci di porre segni concreti, di essere propositivi. Si ha l'impressione che si abbia paura e vergogna di professare la propria fede. Quale stridente contrasto con la risposta coraggiosa di Pietro e Giovanni: "Se sia giusto innanzi a Dio obbedire a voi piuttosto che a lui, giudicatelo voi stessi; noi non possiamo tacere quello che abbiamo visto e ascoltato"! Già, loro avevano "visto" e "udito"! Forse è proprio qui il punto. Spesso la fede è un dato scontato. La si è ricevuta in famiglia insieme a tante altre tradizioni. In fondo non disturba, e così si va avanti... Ma ci siamo mai chiesti se Lui l'abbiamo veramente incontrato? Certo, viviamo in una società in cui il valore religioso è irrilevante, tanto che non ci si affanna più neppure a contrastarlo. Ma gli apostoli in che ambiente vivevano? Il problema non è la società: sono io. Io devo prendere posizione, io devo interrogarmi, io devo cercarne il volto. Finché la mia fede non diventa adesione convinta, esperienza gioiosa del Risorto, non disturberà, ma neppure darà ali al mio andare, né contagerà nessuno. Oggi, nella mia pausa contemplativa, mi immergerò nel silenzio del mio cuore abitato, supplicando il Signore di aprire i miei occhi perché vedano e i miei orecchi perché odano. Concedimi, Signore, una fede saldamente fondata sulla roccia viva della tua Parola. Che io mi nutra di essa fino a imparare a distinguere la tua voce nel fragore che mi circonda. La voce della fondatrice di "Nuovi Orizzonti" C'è sempre un momento della vita di ognuno in cui nasce il desiderio di conoscere e di incontrare il Signore. Due frasi del Vangelo sono state per me illuminanti: "A chi mi ama mi manifesterò" e "Come fai ad amare Dio che non vedi se non ami il fratello che vedi?". Ho capito che questa era la strada da intraprendere. E devo dire che questo incontro c'è stato, ed è stato sconvolgente, travolgente, come può essere il passaggio di Cristo nella nostra vita. Chiara Amirante |