Omelia (22-04-2007)
Omelie.org (bambini)


Mentre continuiamo a celebrare la luce gioiosa della Pasqua, in questa domenica vorrei invitarvi a rivolgere insieme a me lo sguardo sulla figura dell'apostolo Pietro.
Ci è già successo, alcune domeniche di tenere d'occhio in modo particolare questo apostolo: in quell'occasione, il brano del Vangelo ci raccontava il primo incontro del pescatore Simon Pietro con il Maestro di Nazareth, vi ricordate?
Gesù stava predicando, c'era molta folla e per farsi vedere e udire da tutti era salito sulla barca di Simon Pietro. Dopo aver ammaestrato la folla, Gesù aveva ricompensato Pietro con una pesca incredibile, così abbondante che addirittura le reti si rompevano per i troppi pesci! Gesù aveva fatto a Pietro una proposta strabiliante: d'ora in poi sarai pescatore di uomini.
Da quel momento Pietro segue Gesù, vive con Lui giorno dopo giorno per circa tre anni, sulle strade della Palestina. Pietro segue il Maestro portandosi appresso il suo carattere impulsivo, appassionato, la sua capacità di dare sicurezza a chi gli sta accanto. Gesù e Pietro, durante tutta la predicazione per le strade di Israele, sono sempre insieme. Sono insieme sul monte Tabor, sono insieme all'ultima cena. Pietro non perde occasione per dire al Signore quanto gli voglia bene, che lo seguirà sempre, che per amore di Gesù sarebbe disposto ad affrontare anche la morte.
Quando Gesù viene arrestato, Pietro lo segue ancora. Nel cortile della casa del Sommo Sacerdote, davanti alle accuse di una serva che lo riconosce come seguace di Gesù, Pietro però ha paura, tanta paura, e per tre volte rinnega Gesù, dice di non conoscerlo, di non averlo mai visto, di non avere niente a che fare con lui!
Pentito e vergognoso per le sue parole, Pietro piange amaramente e segue il Maestro da lontano durante la dolorosa Passione. Però è presente quando il corpo di Gesù morto viene deposto nel sepolcro. È da Pietro che corre ansante Maria di Magdala il mattino di Pasqua per annunciare che la tomba è vuota e il corpo del Signore è sparito! È Pietro che corre al sepolcro, insieme a Giovanni, ed è Pietro il primo a credere nella Resurrezione del Signore.
Pietro è presente quando il Signore Gesù appare ai discepoli la sera di Pasqua e poi di nuovo otto giorni dopo.
Ma poi... poi il tempo passa e Pietro e gli altri non sanno bene che cosa fare: senza il Maestro a guidare i loro passi non sanno dove andare, che cosa decidere.
Così, Simon Pietro decide di tornare alle sue barche, alle sue reti: le aveva lasciate per seguire il Maestro che lo invitava ad essere pescatore di uomini, ma adesso? Senza Gesù accanto, Pietro non sa più come andare avanti e ritorna al suo lavoro di sempre, alla sua vita, com'era prima di incontrare il Maestro di Nazareth.
Riprende a fare il pescatore e anche altri apostoli vanno con lui: Giovanni, Giacomo, Tommaso, Natanaele, e altri due discepoli, rimettono le barche in mare, come un tempo.
E guardate un po' cosa accade: escono per pescare e non prendono nulla. Proprio nulla! Esattamente com'era accaduto subito prima di incontrare Gesù. Lavorano tutta la notte, ma non pescano niente.
Verso l'alba, mentre stanno rientrando, si accorgono che sulla riva c'è un uomo ad aspettarli. Non lo riconoscono, non capiscono chi è neppure quando ne sentono la voce, perché quest'uomo misterioso domanda: "Figlioli, non avete nulla da mangiare?"
Gli mostrano le reti vuote e l'uomo sulla spiaggia suggerisce: "Gettate le reti dalla parte destra della barca e troverete".
Pietro e gli altri gli danno retta e prendono tanto, tantissimo pesce: "Gettarono la rete e non potevano più tirarla su per la gran quantità di pesce".
Pietro e Giovanni subito si ricordano di un'altra pesca stupefacente, si ricordano della volta in cui successe la stessa cosa! Giovanni esclama: "È il Signore!" e Pietro ha talmente voglia di correre da Gesù, è così impaziente che si tuffa in acqua e percorre a nuoto il pezzo di lago che lo separa dalla riva!!
Sempre il solito, il nostro Pietro! Pieno di slancio, di entusiasmo, incontenibile!
Mentre li aspettava, Gesù ha preparato sulla spiaggia un fuocherello sul quale possono cuocere il pesce appena pescato e mangiarlo insieme. I discepoli sono felicissimi di vedere Gesù e al tempo stesso sono come intimiditi, stanno zitti, non fanno domande al Maestro.
Perché nel loro cuore non ci siano dubbi, Gesù compie un gesto speciale: "Allora Gesù si avvicinò, prese il pane e lo diede loro" facendo rivivere agli apostoli il momento dell'ultima cena in cui aveva appunto spezzato il pane e lo aveva distribuito ai suoi.
Dopo aver mangiato sulla spiaggia, intorno al fuoco, Gesù fa a Pietro una domanda: "Simone di Giovanni, mi ami tu?".
Per ben tre volte il Maestro chiede a Pietro sempre la stessa cosa: mi ami?
Ogni volta Pietro risponde confermando il suo amore per il Signore, con forza, ma anche con timidezza.
Pietro sa che già gli è accaduto di proclamare di voler bene a Gesù, ma di averlo poi rinnegato. Perciò stavolta non fa il gradasso: parla piano, quasi sottovoce.
Per tre volte, nel cortile del Sommo Sacerdote, aveva negato di conoscere Gesù, ed ora per tre volte ripete: "Certo, Signore, tu lo sai che ti amo".
A questo amore dichiarato per tre volte, corrisponde un invito e un impegno da parte del Signore: "Pasci le mie pecorelle", pasci il mio gregge, occupati come un pastore di tutti quelli che credono in me.
E Gesù aggiunge anche: "Seguimi".
È un invito breve, ma racchiude tante cose! È come se Gesù dicesse: Pietro, come hai fatto per questi tre anni, continua a farlo ancora. Racconta a tutti quello che hai visto e ascoltato mentre eri con me, guida e incoraggia gli altri a fare altrettanto.
Pietro ascolta questo invito semplice e definitivo del Signore Gesù e obbedisce. Non torna più alle sue barche: continua a seguire il Maestro, diventando il punto di riferimento per tutti gli altri apostoli e i discepoli. Dimostra con la vita il suo amore per il Signore.
Noi non siamo Pietro, certamente, ma vorrei che durante questa settimana, nel silenzio del cuore, ci lasciassimo raggiungere molte volte dalla domanda di Gesù risorto: "Mi ami tu?".
Per rispondere ogni giorno, con fede e gioia: "Signore, tu sai tutto, tu sai che ti amo!".

Commento a cura di Daniela De Simeis