Omelia (22-04-2007) |
padre Paul Devreux |
I discepoli, dopo essersi convinti della risurrezione di Gesù, tornano alla loro vita di prima. Il fatto che non pescano nulla fa pensare ai momenti difficili. Gesù si presenta sulla riva e chiede loro da mangiare, come un mendicante! Il Signore si presenta da bisognoso, per riuscire ad entrare in rapporto con loro, e questo lo fa anche oggi, mettendo sulla nostra strada situazioni di povertà che c'invitano a fermarci, a lasciare che l'altro con il suo bisogno, ci costringa a cambiare i nostri programmi. Spesso Gesù ci chiede la carità per poterci aiutare a cogliere la sua presenza. Altro elemento importante di quest'incontro è che Pietro ha bisogno di Giovanni per capire che si tratta del Signore, e anche oggi succede spesso che è un altro a farci notare la presenza del Signore nel nostro quotidiano. Arrivati a terra vedono che questo mendicante ha già organizzato la colazione con pane e pesce, ma ciò nonostante domanda loro di andare a prendere un poco del loro pesce, non perché ne ha bisogno, ma ancora per aiutarli. Gesù domanda per aiutarli! Questa è una cosa che dobbiamo metterci bene in testa. Anche noi se ci vogliamo esercitare nella carità, dobbiamo aiutare, ma anche imparare a domandare aiuto; cosa molto più difficile, ma essenziale perché l'altro possa esercitarsi e crescere nella carità e così incontrare il Signore. Gesù domanda a Simone: "Mi ami?". Cioè, sei disponibile nei miei confronti, sei disposto a fare qualche cosa per me, sono importante per te? Se sì, dimostralo occupandoti delle mie pecore, aiutando quelli che mi vogliono conoscere e seguire, e soprattutto amali. Tutto questo corrisponde al comando che Gesù rivolge a Simone e a me: "Seguimi, e sarai Pietro". |