Omelia (23-04-2007) |
Casa di Preghiera San Biagio FMA |
Dalla Parola del giorno «Che cosa dobbiamo fare per compiere le opere di Dio?». Gesù rispose: «Questa è l'opera di Dio: credere in colui che egli ha mandato» Come vivere questa Parola Il brano di vangelo che la liturgia odierna ci presenta pone in primo piano la relazione tra Gesù e la folla che lo cerca. Nel dialogo Egli mette a nudo le vere intenzioni della ricerca: ciò che interessa non è la sua persona, ma il pane materiale. Il pane del miracolo ottenuto senza sforzo. La gente non comprende il segno, vuole solo i vantaggi non sa scorgere l'invito dell'amore ad andare oltre ciò che si vede e si tocca. Gesù sollecita i suoi interlocutori a superare la cecità spirituale, l'angusto orizzonte in cui vivono e a passare a quello della fede e dello Spirito, a cui solo la sua persona può introdurre. La domanda della gente: «Che cosa dobbiamo fare per compiere le opere di Dio?» rivela un nuovo equivoco. La folla pensa che Dio esiga nuovi precetti e altre opere, ma Gesù chiede una sola cosa: l'adesione al Regno di Dio che comporta credere in colui che il Padre ha inviato. L'invito raggiunge anche noi qui, ora; in questo oggi della nostra vita c'è una sola cosa da fare: aderire con fede alla persona di Gesù, volto e parola del Padre. È l'adesione alla sua persona che dona vera libertà alla nostra vita. Nella pausa contemplativa di oggi chiederò il dono e il coraggio della fede per una vita cristiana coerente che sa prendere posizione di fronte all'ingiustizia e annunciare Gesù, come colui che dà senso pieno all'esperienza umana. Un testimone dei nostri giorni Gesù nel vangelo, cerca incessantemente la vera adesione di ogni persona che incontra, richiede un'adesione di fede nella sua persona. Egli non esercita nessuna costrizione. Ma tutti coloro che incontrano Cristo e accolgono il suo amore ripartono col cuore ardente. Marie-Benoîte Angot |