Omelia (10-05-2007)
Monaci Benedettini Silvestrini
Perchè la mia gioia sia in voi

In questi giorni le letture, sia quelle tratte dagli atti degli apostoli che dal Vangelo di Giovanni, ci mostrano chiaramente l'intrinseca vivacità della chiesa nascente e la misteriosa forza dello Spirito che anima gli stessi apostoli e tutti coloro che aderiscono a Cristo. Oggi ci sono riferiti gli "Atti" del primo concilio di Gerusalemme donde emerge ancora, da una parte l'originalità del messaggio cristiano e dall'altra l'urgenza di conservare la sua unità nella professione dell'unica fede, liberata dalla fragilità di un ritualismo esteriore e sterile. In questo contesto risuona l'annuncio della gioia cristiana che nasce dall'immergersi nelle profondità dell'amore e nella certezza della presenza del Cristo. Restare nell'amore, come Gesù ci chiede, è la condizione inderogabile per poter poi godere dei benefici che egli vorrà elargirci, ma è anche la condizione per vivere l'amore verso il nostro prossimo e diventare così, a nostra volta, fonte di gioia anche per gli altri. L'urgenza e l'attualità del messaggio della gioia è particolarmente pregnante perché troppo spesso l'esperienza cristiana la si vuole identificare di prevalenza con la sofferenza, con il sacrificio e con la croce.