Omelia (16-05-2007) |
Casa di Preghiera San Biagio FMA |
Dalla Parola del giorno Avrei ancora molte cose da dirvi, ma per ora non siete in grado di capirle; quando però egli verrà, lo Spirito di Verità, vi guiderà, a poco a poco, alla verità tutta intera. Come vivere questa Parola? Torniamo al discorso di addio dell'ultima cena. L'atmosfera è carica di emozione. C'è qualcosa di misterioso e sacro nell'aria del cenacolo. Come avviene prima di una partenza definitiva, in ogni testamento, Gesù sente di avere ancora molte cose da dire ai suoi. Ma sa che, per ora, non sono in grado di capirle. Tutte queste cose, infatti, riguardano la Verità, che è lui stesso, la sua vita di Figlio di Dio. Il traguardo è lontano e difficile. Lo stesso Consolatore, che il Maestro promette ai discepoli, procederà per gradi e soltanto " a poco a poco" li farà pervenire alla " verità tutta intera". Sarà necessaria una pedagogia attenta e paziente, che ripeterà lo stesso annunzio di Gesù e lo illuminerà di fronte a sguardi divenuti più acuti e capaci di sopportarne la luce. Infatti, la possibilità che questo mistero di un Dio incarnato, morto e risorto, entri nella realtà quotidiana sarà garantita solo dallo Spirito Santo. Egli non aggiungerà niente a quanto già detto da Gesù; renderà efficace e più chiara la sua azione. Oggi, in una cultura del pensiero debole, dei maestri del dubbio, il Gesù storico opera ancora nel sacramento di salvezza della Chiesa. "I sacramenti, l'annuncio continuo della Parola di Dio sono strumenti che non fanno altro che continuare questa storia di amore, sempre uguale e sempre nuova: come tutte le storie di amore. La Chiesa è via di salvezza per la santità di alcuni grandi personaggi e di tanti operatori della quotidianità e del servizio umile". Tutti noi possiamo quindi affidarci alla promessa dello Spirito e sperare di giungere alla Verità, benché rimanga sempre qualche elemento misterioso, che solo potremo comprendere pienamente quando vedremo Dio "faccia a faccia". E' quel relativismo cristiano che ci rende gentili, umili, desiderosi di conoscere l'Amore nella semplicità della vita e nel rispetto dell'altro. Nello spazio di silenzio che oggi mi concederò, invocherò lo Spirito con le parole del cardinale Newman: Conducimi tu, luce gentile nel buio che mi stringe, la notte è scura, la casa lontana, conducimi tu, luce gentile. Tu guida i miei passi. Non chiedo di vedere assai lontano, mi basta un passo, solo il primo passo, conducimi avanti, luce gentile. La voce di un vescovo contemporaneo Gesù sembra non voler terminare di parlare ai discepoli. Siamo ormai al termine della cena e dice: "Ancora molte cose ho da dirvi, ma non potete portarne il peso, per ora". Non c'è rimprovero in queste parole. Del resto li aveva scelti personalmente e ne conosceva bene i limiti. E quella sera non lo nasconde: li ritiene ancora incapaci di portare il peso del Vangelo. Gesù però non ha bisogno di sapienti, non è in cerca di potenti e di forti a cui affidare la sua missione. Anzi, sembra fare il contrario. La sua parola, infatti, non è una dottrina alta o un'ideologia complessa che solo pochi sono in grado di comprendere e di approfondire. La sua "dottrina" è un'energia che riempie il cuore e trasforma la vita, e che tutti possono accogliere e vivere. Mons. Vincenzo Paglia |