Omelia (20-05-2007)
Casa di Preghiera San Biagio FMA


Dalla Parola del giorno
Mentre li benediceva, fu portato verso il cielo.

Come vivere questa Parola?
Siamo al terminal della vita di Gesù fra i suoi. Il momento dell'addio non assume però l'aspetto sofferto ed estremo di un mai più. Si tratta di una realtà che saprà sopravvivere nonostante la lontananza, nonostante il cambio dei modi di presenza. Sullo sfondo stanno le case di Betania, la terra dell'amicizia e dell'intimità. Il Maestro ha condotto qui i suoi, in uno dei luoghi più cari al suo cuore, segno del suo reale e profondo attaccamento alla dimora terrena. E mentre ancora si trova incarnato nella dimensione umana, nel richiamo degli affetti e dei legami che hanno connotato i suoi anni di vita sulla terra, viene portato verso l'alto e la sua ultima immagine è quella di una benedizione.
Nel segno di questo gesto, arcobaleno di riconciliazione tra la terra e il cielo, per i suoi più intimi non è difficile camminare nella gioia verso Gerusalemme e iniziare quell'annuncio della buona notizia per cui il Signore ha donato la sua vita.
Il segno benedicente del Maestro indica la strada di tutti i credenti in Cristo. Lui si fida della bontà delle creature, lui dice bene di uomini e donne che, nonostante i limiti e le difficoltà, cercano di vivere secondo il suo Vangelo.
Mistero divino e soprannaturale, l'ascensione esprime anche il senso profondo di ogni separazione umana. Viene da pensare al finale del Piccolo Principe: " Anch'io oggi torno a casa...e quando ti sarai consolato ( ci si consola sempre) sarai contento di avermi conosciuto. Sarai sempre mio amico...E qualche volta aprirai la finestra così, per il piacere di farlo...Sarà come se ti avessi regalato, invece delle stelle, migliaia di campanelli che sanno ridere" ( A. de Saint- Exupery)
Sono i campanelli delle piccole gioie di ogni giorno, che ci rivelano il volto di Cristo.

La voce di un religioso e scrittore contemporaneo
Noi siamo chiusi in un abbraccio di benedizione, " alfa e omega" dell'uomo e della storia: E' un Dio che benedice, dice bene dell'uomo. Gesù parla bene di me, di te, dello sconosciuto fratello che mi siede accanto, di quello lontano che non vedrò mai.
Ma la benedizione non è soltanto una parola. E' una forza, una potenza, che enetra in colui che la riceve e che opera salvezza.
Ermes Maria Ronchi