Omelia (25-05-2007)
Casa di Preghiera San Biagio FMA


Dalla Parola del giorno
Mi ami tu più di costoro? Signore tu sai tutto; tu sai che ti amo.

Come vivere questa Parola?
Questa domanda deve aver scosso il cuore di Pietro! La sua triplice ripetizione deve avergli fatto tornare alla mente i tristi momenti della passione del suo Signore e la sua incapacità a rimanergli fedele. Quale dolore deve aver attraversato il suo essere! Inoltre, ora Gesù gli chiede un di più, "più di costoro", proprio a lui che non ha saputo amare correttamente, amare normalmente. È come se Gesù con la triplice richiesta si inabissa nel cuore di Pietro e gli tira fuori, col bisturi dell'amore, ciò che di timore, di incertezza, di vergogna gli è rimasto nell'angolo più oscuro della sua anima. Gesù guarisce il cuore ferito di Pietro donandogli e chiedendogli il coraggio di una bellissima professione di fede amorosa: "Signore tu sai tutto; tu sai che ti amo."
Pietro ora ha messo a nudo tutto di sé: la sua colpa e il suo amore, la sua debolezza e la potenza della vita di Gesù in lui. Su questa debolezza e su questa potenza, gratuitamente donata, Gesù radica il ministero che affida a Pietro. Il sigillo del suo servizio tra i fratelli e le sorelle nella fede in Cristo è l'amore che tutto perdona; non solo, è l'amore che cura e guarisce le ferite dell'anima mettendo più amore lì dove ce n'è poco o è debole e fragile. Gesù, riconfermando Pietro alla sua sequela e alla guida dei fratelli, manifesta ancora una volta che l'azione misericordiosa del Padre supera le logiche umane, tanto che anche il peccato apre a un capitolo nuovo della storia. Il peccato rende capace Pietro di capire che il ministero del Signore è il perdono, così anche il suo, e che la debolezza, propria e altrui, è un luogo di maggiore amore.
La domanda rivolta a Pietro Gesù la rivolge a ciascuno di noi, e come ha reso Pietro capace di rispondergli con l'amore così rende capaci anche noi, dal di dentro del nostro stesso cuore.

Oggi nel mio rientro al cuore ripeterò più volte al Signore Gesù: "Signore tu sai tutto; tu sai che ti amo". Gli chiederò di infrangere i dubbi e le paure circa la mia capacità d'amare e mi lascerò amare da lui, certo che lasciandomi amare da Lui, divento capace a mia volta di amare.

La voce di un testimone
Come Pietro ho provato la gioia di essere Cristo tra la gente, ieri, oggi. Perché allora anche voi non vi lasciate prendere dalla stessa gioia? E cosa c'è di più bello al mondo che dire a Dio stesso che ci chiede: "Mi ami tu?". "Tu Signore sai tutto, tu sai che ti voglio bene". Che Gesù Risorto ci aiuti in questa generosità di cuore... nonostante la nostra debolezza.
Mons. Antonio Riboldi