Omelia (29-05-2007) |
Casa di Preghiera San Biagio FMA |
Dalla Parola del giorno In ogni offerta mostra lieto il tuo volto, consacra con gioia la decima. Come vivere questa Parola? Già nel Primo Testamento, l'autore del libro del Siracide dice quel che, concretamente, chi crede veramente è chiamato a vivere. Le giornate, anche nella loro dimensione lavorativa (non solo in quella della preghiera) per il cristiano sono un offertorio lieto. Tu, Signore, mi "regali" la vita e aggiungi giorni ai giorni. Non tutto è facilità e consonanza con quello che mi piacerebbe fare; però tutto è dono da accogliere per "trasfigurarlo" in ciò che conta veramente: AMARE. Ed è appunto questo "trasfigurare" la gioia e la fatica, la riuscita e lo smacco, la facilità e la difficoltà: trasfigurare tutto in quell'amore che ricevo in cuore dallo Spirito Santo che mi è donato, ciò che rallegra i miei giorni e dà loro "ali". Troppe persone, anche buone, trascinano le giornate come degli enormi pesi. Sul loro volto il sorriso è spento. Domina il "doverismo" (anche etico) e la pesantezza soffoca la vita. Ecco, quel che oggi è irrimandabile è proprio la gioia. Non l'appagamento di tutto quello che l'ego vorrebbe anche fuori dalla legge di Dio. Ma la GIOIA vera. Anzitutto quella di credere che sono personalmente amato. Infinitamente amato. La gioia di sapere che, se quello che devo fare diventa offerta del mio cuore contento di "cantare" a Dio la mia vita, la pesantezza se ne va, il "diverso" non m'innervosisce, ma mi arricchisce; perfino la difficoltà diventa occasione di letizia perché superabile nell'amore. Oggi, nella mia pausa contemplativa, chiedo allo Spirito di dilatare il cuore alle vie dell'amore e di aprire l'occhio interiore su questa visione sempre nuova e realmente vera del mio esistere. Signore, nella tua Parola che è "Spirito e vita" si rallegra il mio cuore e il mio volto splende della tua gioia. La voce di una santa fondatrice Un cuore lieto è il risultato normale di un cuore ardente di amore. Madre Teresa di Calcutta |