Sul termine latino
"feria", singolare di "feriae" (che
designa le celebrazioni, i giorni di
festa, il riposo), la Chiesa ha coniato
l'aggettivo "feriale" per designare i
giorni della settimana, poiché per
il cristiano ogni giorno è una
festa; dunque anche il tempo ordinario
è, per lui, qualcosa di
straordinario, perché la sua vita
è trasformata; essa è
nascosta con Cristo.
Dom Cozien, abate di
Solesmes, parlava spesso del suo amore per
l'ordinario perché esso è la
trama di una vita straordinariamente
ricca; nell'aggettivo "ordinario"
c'è l'idea di ordine, della
perfetta armonia rispetto al disegno di
Dio, del mettere in ordine l'insieme delle
nostre azioni conformemente al piano
divino che è tutto d'amore. Ne
risulta la pace che è, secondo san
Tommaso, la "tranquillità
dell'ordine", cioè la
stabilità di quando ogni cosa
è al posto giusto.
"Il Signore è
vicino! Non angustiatevi per nulla, ma in
ogni necessità esponete a Dio le
vostre richieste, con preghiere, suppliche
e ringraziamenti; e la pace di Dio, che
sorpassa ogni intelligenza,
custodirà i vostri cuori e i vostri
pensieri in Cristo Gesù".
È il programma di vita cristiana
che san Paolo tracciava per i Filippesi
(Fil 4,6-7); e continuava così;
"In conclusione, fratelli, tutto quello
che è vero, nobile, giusto, puro,
amabile, onorato, quello che è
virtù e merita lode, tutto questo
sia oggetto dei vostri pensieri".
Questo passo definisce bene cosa sia il
tempo ordinario. Dopo la celebrazione dei
grandi misteri di Cristo, giunge il tempo
della Chiesa, il tempo di mettere in
pratica tutti i suoi insegnamenti e di
meditare la sua parola. È per
questo che i vangeli del tempo ordinario
riprendono volta per volta ciascuno dei
Sinottici per meditare la vita di Cristo e
il suo messaggio, alla luce di ciascuno
degli evangelisti e nella sua propria
prospettiva.
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