I cinquanta giorni che
si succedono dopo la domenica di
Risurrezione evidenziano la
centralità dell'evento pasquale e
della sua celebrazione liturgica. Si
tratta, infatti, di un tempo che ha lo
scopo di estendere la gioia della Pasqua.
Non a caso, fin dalle origini della
Chiesa, fu definito "santo, felicissimo,
gioioso, festivo", e gli furono riservati
dei nomi particolari come
"solennità della gioia, grande
domenica, simbolo del secolo futuro,
gioioso spazio". È un tempo che
esprime una forte portata escatologica,
infatti intende essere l'immagine della
"domenica eterna", del tempo di
risurrezione che non ha fine.
Gli scrittori
ecclesiastici dei primi secoli
sottolineano l'unità che
caratterizza questa "cinquantina":
Pentecoste non è un solo giorno (il
cinquantesimo) ma tutti i cinquanta
giorni. A partire dal IV secolo, invece,
si incomincerà a dare rilievo
all'ultimo. Nelle Chiese occidentali in
questo giorno si faceva memoria della
discesa dello Spirito Santo; mentre in
Siria, Gerusalemme e Mesopotamia si
celebrava l'Ascensione. La liturgia non
tendeva ancora alla "storicizzazione"
poiché non si sentiva la
necessità di dare un ordine
cronologico agli eventi da celebrare,
trasformando in "anniversari" gli
avvenimenti salvifici.
Il senso unitario della
cinquantina pasquale andò pian
piano affievolendosi, in parte
perché fu spezzata dalla
celebrazione - al quarantesimo giorno -
dell'Ascensione, in fedeltà al
testo degli Atti degli Apostoli (At 1,3),
ma anche a motivo delle modalità
celebrative della Pentecoste. Questa
domenica, infatti, acquisì una
forte autonomia rispetto ai giorni che la
precedevano poiché fu destinata
esclusivamente al ricordo del dono dello
Spirito. Nelle Chiese occidentali veniva
celebrato il battesimo, mentre in Oriente
viene attribuita a tale circostanza una
valenza celebrativa trinitaria. Inoltre, a
partire dal VI secolo, anche la Pentecoste
è seguita da un'ottava che prolunga
ulteriormente il tempo e conferisce una
maggiore autonomia all'evento celebrativo.
A ciò si aggiunga un'altra
situazione: la Pentecoste, fino alla
riforma dell'anno liturgico, dava inizio a
un tempo specifico - il tempo di
Pentecoste - che si estendeva per tutte le
settimane (da maggio-giugno fino a
novembre) che precedevano
l'Avvento.
L'attuale celebrazione
del tempo pasquale è all'insegna
dell'unitarietà: "I cinquanta
giorni che si succedono dalla domenica di
Risurrezione alla domenica di Pentecoste
si celebrano nell'esultanza e nella gioia
come un solo giorno di festa, anzi come
"la grande domenica". Sono i giorni nei
quali, in modo del tutto speciale, si
canta l'Alleluia" (Norme generali per
l'ordinamento dell'anno liturgico e del
calendario, n. 22).
In questi cinquanta
giorni si realizza la celebrazione
unitaria del mistero pasquale come "morte
- risurrezione - ascensione - discesa
dello Spirito". Mistero pasquale e
pentecostale costituiscono un tutt'uno. Il
vangelo di Giovanni ci consegna una
significativa testimonianza
scritturistica, legando in maniera diretta
(anche a livello cronologico) morte,
risurrezione e dono dello Spirito (cfr. Gv
19,30; 20,19-23).
Anche i testi liturgici
del tempo pasquale sottolineano tale
unità teologica. Un esempio ci
è dato dalla colletta della messa
del giorno della domenica di risurrezione:
"O Padre, che in questo giorno, per mezzo
del tuo unico Figlio, hai vinto la morte e
ci hai aperto il passaggio alla vita
eterna, concedi a noi, che celebriamo la
Pasqua di risurrezione, di essere
rinnovati nel tuo Spirito, per rinascere
alla luce del Signore risorto" (Messale
Romano, p. 185).
Il valore mistagogico,
cioè di introduzione progressiva e
consapevole ai misteri
teologico-celebrativi, del tempo di
Pasqua, si esprime soprattutto nella
capacità di leggere i segni del
"passaggio dello Spirito". La Chiesa
sperimenta nella quotidianità la
"Pasqua dello Spirito", in modo
particolare attraverso la celebrazione dei
sacramenti. La cinquantina post-pasquale
è quindi tempo privilegiato per
riconoscere la presenza dello Spirito del
Risorto nella Chiesa e per accoglierne in
pienezza i suoi doni.
(da
Alleluja.net)
|