VENERDI SANTO
E VIA CRUCIS
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1 - La
celebrazione della "Passione del
Signore"
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2 - La "Via
Crucis"
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3 - La croce
gloriosa
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1 - La
celebrazione della "Passione del Signore"
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La preghiera ufficiale
della Chiesa e le forme di devozione del
popolo di Dio hanno continuamente
convissuto. Infatti, potremmo dire che fin
dai primi secoli accanto alle celebrazioni
liturgiche sono esistite altre forme di
preghiera il cui scopo è sempre
stato quello di aiutare i laici ad
interiorizzare ciò che il clero
celebrava in chiesa in riti troppo spesso
incomprensibili.
La celebrazione
della "Passione del Signore"
Anche la celebrazione
centrale in tutto l'arco liturgico, quella
della Pasqua, ha visto sorgere delle forme
di preghiera particolari accanto a quelle
ufficiali. Tra esse spicca quella della
"Via crucis".
Essa è
strettamente collegata con il
Venerdì santo, tant'è che
quando si pensa a questo giorno viene in
mente con più facilità
questa devozione che la celebrazione
liturgica della "Passione del
Signore".
Diversamente da quanto
si potrebbe pensare, però, per la
Chiesa questa celebrazione non è
triste ed austera, ma gloriosa e solenne.
Infatti, i paramenti liturgici sono di
colore rosso - non viola! -, come a
Pentecoste, giorno in cui si celebra il
trionfo di Gesù risorto e la
domenica delle Palme, quando si commemora
il glorioso ingresso di Gesù in
Gerusalemme.
L'ora della morte di
Gesù, deve essere per ognuno di noi
l'ora del suo trionfo: "Quando sarò
elevato da terra, attirerò tutti a
me" (Gv 12,32) e "Padre, è giunta
l'ora, glorifica il Figlio tuo,
perché il Figlio glorifichi te" (Gv
17,1), Come si legge nel vangelo di
Giovanni, lo stesso che è
proclamato in quello stesso giorno, e come
ricorda la liturgia, si tratta di una
passione e morte gloriose. Ricorda il
documento "Preparazione e celebrazione
delle feste pasquali" al n. 58: "In questo
giorno in cui Cristo nostra pasqua
è stato immolato, la Chiesa, con la
meditazione della passione del suo Signore
e sposo e con l'adorazione della croce,
commemora la sua origine dal fianco di
Cristo, che riposa sulla croce, e
intercede per la salvezza di tutto il
mondo".
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2 - La "Via Crucis"
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Come detto più
sopra in questo giorno tanto importante
&endash; infatti, esso fa parte del triduo
pasquale in cui si celebra la passione,
morte e risurrezione di Gesù e
centro della nostra fede&endash; anche il
popolo di Dio ha voluto dare il suo
contributo con l'ideazione del "pio
esercizio" della "Via crucis".
Sorta tra il XV e il
XVIII, la "Via crucis" è divenuta
un rito, un gesto caratteristico del
Venerdì santo in particolare e
della Quaresima in generale. Non
c'è parrocchia o chiesa in cui,
accanto alle celebrazioni "ufficiali" non
si proponga questa devozione che fa
memoria della passione e morte del
Signore.
Le sue origini si
possono vedere nei pellegrinaggi compiuti
da molti cristiani nella terra di
Gesù e, in particolar modo, in
Gerusalemme e in quelli che furono poi i
sacri monti, fatti edificare dai
pellegrini tornati dalla Terra Santa per
mantenere vivo il ricordo del loro viaggio
di fede. La popolarità fu dovuta a
papa Innocenzo XI che, nel 1686,
concedette molte indulgenze, le stesse di
quelle accordate a coloro che si recavano
in Terra Santa, anche a chi praticava il
pio esercizio della "Via crucis".
Essa vuole presentare
alla riflessione e alla meditazione il
racconto della passione suddiviso in
quattordici stazioni unite tra loro da
canti ed invocazioni. Queste stazioni, che
oggi la Chiesa vuole portare a quindici
per non dimenticare il centro della nostra
fede, e cioè la risurrezione di
Cristo, non hanno tutte un fondamento
storico, ma alcune sono frutto della
pietà popolare, come le tre cadute,
l'incontro con Maria e con la
Veronica
In altri termini si tratta
di eventi che non ci sono narrati nei
Vangeli, ma che hanno lo scopo di rendere
più vivo il cammino di Gesù
verso il Calvario.
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3 - La croce gloriosa
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Se guardiamo alle
epoche in cui è nata e si è
sviluppata la "Via crucis" rileviamo come
in esse la liturgia fosse celebrata in
latino e quindi poco o nulla comprensibile
ai più dei cristiani. Oggi, invece,
dato che la parola di Dio annunziata nella
liturgia è comprensibile da tutti,
la nostra attenzione sarebbe da porre
principalmente nella proclamazione della
passione che avviene nella celebrazione
liturgica del Venerdì santo tutta
tesa a farci interiorizzare, come abbiamo
già detto, la regalità di
Cristo e la sua morte gloriosa, che non
è stata un incidente di cammino, ma
il compimento di un, seppur misterioso,
disegno divino. Infatti, nella liturgia,
ciò che per i nostri occhi potrebbe
essere ridotto solo a tenebra, a
sconfitta, è visto nell'ottica di
Dio stesso.
Essa, in altre parole,
ci conduce a vivere stupiti del
mistero.
(Enrico M.
Beraudo)
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