Grado della Celebrazione: Feria
Colore liturgico: Verde PO055 ;
“Io sono nel Padre e il Padre è in me. Le parole che io vi dico, non le dico da me; ma il Padre che è in me compie le sue opere” (Gv 14,10).
Come il Padre, all’inizio dei tempi, plasmò Adamo dal fango muto, soffiandogli nelle narici un alito di vita, così il Figlio, nuovo Adamo, stende la mano su un sordomuto, gli mette le dita nelle orecchie, emette un sospiro e dice: “Effatà” cioè “Apriti!”. La parola di Cristo, come quella del Padre, è creatrice e ricreatrice: egli dice e così è fatto. Il Verbo creatore del mondo apre all’uomo le labbra perché reciti e comunichi le sue lodi, e le orecchie perché ascolti la sua parola: “Ascolta... Israele ...Sono io il Signore tuo Dio”. Toccandola con la saliva che umidifica la sua parola di vita e di gioia, Gesù scioglie la lingua del muto e gli dà lingua e parole nuove. Con l’“unzione” delle palpebre mediante la saliva, Gesù farà ritrovare al cieco nato la vista. Ciò vuole insegnarci che la parola di Cristo, impregnata di questa “unzione”, fa ritrovare al mondo la vera luce.