Grado della Celebrazione: Feria
Colore liturgico: Verde PO242 ;
In questo brano, Luca ci parla di “Gesù” dicendo che si reca a Nain, ma “Gesù” diviene “il Signore” nel momento in cui incontra il corteo funebre. Questo cambiamento di denominazione ci spinge a vedere in Gesù il Signore della vita.
La morte, la sconfitta dell’uomo risultano insopportabili a Dio, poiché lo scacco dell’uomo è anche lo scacco di Dio. Dio ha fatto l’uomo per la vita, poiché egli è Vita. In Gesù Cristo, egli ci rivela che la morte non solo gli è insopportabile, ma anche che egli è in grado di far sorgere la vita dalla morte stessa.
La pietà del Signore della Vita non è qui un vago sentimento umano, anche se nella sua natura umana Gesù di Nazaret soffre di vedere la vedova di Nain piangere il proprio figlio: la sua pietà esprime un grido profondo del Vivente in grado di trasformare in vita ciò che il peccato dell’uomo ha fatto sì che divenisse morte. Per Dio la morte è un sonno: “Dico a te, alzati!”. La nostra speranza è in questa fede che fa sì che Gesù sia per noi il Signore. Dio è più forte del male e della stessa morte. Il Signore è in grado di fare di ogni situazione una risurrezione.